POINTS DE VUE - Episodio 4

“CAMMINANDO”

DENTRO LE MURA DOMESTICHE

 

Prendete (una striscia di Moebius di carta e -n.d.r.) un paio di forbici, affondate una delle punte nella superficie e tagliate senza interrompervi nel senso della lunghezza.

 

Fate attenzione a non intersecare il taglio già fatto, perché dividereste la banda in due pezzi.

 

Quando avete fatto il giro completo del nastro, a voi scegliere tra continuare a tagliare a sinistra o a destra.

 

Questa idea di scelta è decisiva.

 

Il senso particolare di questa esperienza sta nell’atto di farla. L’opera è il vostro atto.

 

Più si taglia e più la banda si assottiglia e si raddoppia in intrecci.

 

Alla fine il percorso è talmente stretto che non si riesce a dividerlo ulteriormente. E’ la fine del percorso”.

 

Queste sono le istruzioni per “Camminando”, inventato da Lygia Clark, artista brasiliana, che negli anni sessanta si concentrò su una visione dell’arte come processo e partecipazione, giungendo a considerarla come una sorta di terapia o di lavoro sociale.

 

Con questo processo Lygia si focalizzò sull’atto artistico come momento che vale di per sé, a prescindere dal risultato che ne deriva: non esiste niente prima e non esiste niente neppure dopo; è l’atto ciò che conta.

 

Non a caso il processo veniva chiamato vivencia (esperienza di vita).

 

L’esperienza che Lygia invita ad esperire crea uno spostamento dallo spazio-tempo abitati e ripetuti a quelli abitabili, rivelando la potenzialità della vita e dei suoi alternativi modelli di esistenza e di pensiero.

 

Non solo. “Camminando” rompe le nostre abitudini spaziali - destra/sinistra, fronte/retro.

 

Ci fa vivere un’esperienza di tempo infinito e di spazio continuo, tanto più significativa in un momento in cui chi, come me, si ritrova rinchiuso dentro le quattro mura domestiche.

 

Perché, allora, non provare questa vivencia?

 

Qui troverete un video dimostrativo

 

 

POINTS DE VUE - Episode 4

“WALKING" IN OUR HOME

 

Take (a strip of paper Moebius and -editor’s note) a pair of scissors, put one of the tips inside the surface and cut without stopping along the length.

 

Be careful not to cross the cut already made, because you would split the band in two pieces.

 

When you have finish the twist of the band, you have to choose between cutting on the left or right way.

 

This idea of choice is decisive.

 

The peculiar meaning of this experience lies in the act of making it.

 

The work is your act.

 

The more you cut, the more the band become thin and doubles in weaves.

 

Finally, the path is so narrow, that it is not possible to split it further.

 

This is the end of the path”.

 

These are the instructions for “Walking”, made up by Brazilian artist Lygia Clark, who in the sixties developed a vision of art as a process and participation, coming to mean it as a kind of therapy or social work.

 

Through this process, Lygia focused on the artistic act as a moment that is worth, regardless of the result that stem from it: there is nothing before and there is nothing even after; the act is what matters. It is not a coincidence that it was called vivencia (experience of life).

 

The experience that Lygia invites to make, cause a shift from inhabited and repeated space and time to the habitable one, showing the potential of life and its alternative ways of existence and thought.

 

Not only “Walking” breaks our spatial habits -right/left, front/back-. It also led us to live and experience endless time and space, which are really important during this time that force us to stay inside home.

 

Then, why do not try this vivencia?

 

Here, you will find a demo video