Rolling Stones – Lascia che sanguini

Midnight Rambler – Rolling Stones – Let it Bleed

 

È notte e sembra quasi di essere in un racconto scuro di Edgar Allan Poe; il nostro Midnight Rambler si aggira sulle note di una specie di blues, si muove criminale come un gatto o come un vampiro e alle prime luci dell'alba è già fuggito dalle sue violente malefatte; converrebbe davvero non incrociare mai questo misterioso personaggio notturno.

 

Dopo la prima incalzante sezione in cui veniamo messi in guardia sul protagonista, un cambio di ritmo ci porta nella parte centrale costruita attorno ad un'unica frase “don't do that!” (non farlo!). Ritornati al ritmo di un vecchio blues, verso la conclusione, il nostro Rambler viene svelato: Albert De Salvo, lo strangolatore di Boston, il protagonista di un grosso capitolo criminale del decennio dei Sessanta. Mick Jagger cavalca sprezzante il blues finale: sembra proprio incarnare il criminale in prima persona. Questa attitudine violenta è in linea con il tumultuoso concludersi del 1969: le divergenze interne alla band, l'uscita di Brian Jones, la sua successiva morte, le rivolte sociali e il graduale degradarsi degli ideali dell'amore libero avevano portato scompiglio nel gruppo e fuori dal gruppo. La musica dell'album ne risentì inevitabilmente.

 

Dopo l'uscita del disco gli Stones organizzarono l'Altamont Free Concert, evento che nei loro intenti doveva diventare una sorta di Woodstock della west coast, ma che culminò in una tragedia. L'organizzazione affidò il servizio di vigilanza agli Hell's Angels (gruppo di motociclisti americani) che risultarono impreparati, ubriachi (si fecero retribuire in alcolici), maneschi, ed ostili agli hippies. Il concerto contò tre morti accidentali e durante l'esecuzione di Under My Thumb venne assassinato Meredith Hunter da un membro degli Angels. Questa vicenda si ribaltò sugli Stones che furono ampiamente criticati e accusati a partire da un articolo apparso sulla rivista Rolling Stone dal titolo Let it Bleed. L'omicidio venne filmato e poi inserito nel film Gimme Shelter che documentò l'evento. 

 

La musica dell'album è scura, arrabbiata e cattiva, i testi parlano di droga, di omicidi, di rabbia, di abusi, e di sangue. Questo album segna in qualche modo, sul finire del decennio dall'amore libero, la fine di quel sogno che Woodstock aveva incarnato in maniera totale. Le violenze sociali degli anni Sessanta, gli omicidi di Martin Luther King, Kennedy, Malcom X, la strage di Bel Air ad opera di Charles Manson, la guerra in Vietnam che imperava e proprio nel dicembre del '69 il disastro di Altamont. Il titolo Let it Bleed (lascia che sanguini) rappresenta molto bene quel momento, sembra quasi di vedere Mick Jagger scuotere supponente le spalle a tempo di musica su questi disastri. Lascia che sanguini.

 

G.