ARITMIE episodio 2
Benjamin Clementine arriva nel 2015 col suo primo album At Least For Now dopo aver vagato e vagabondato tra Londra e Parigi come artista di strada ed essersi fatto notare al programma della BBC Later With Jools Holland. L'interesse profondo per la poesia di Milton, di Blake e per il teatro si mescolano molto finemente con un timbro vocale vellutato e vibrante, dando vita a quella unicità inscindibile tra l'artista e le sue creazioni che siamo abituati a relegare ai grandi classici dei tempi andati e che non ci aspettiamo da un trentenne figlio del nostro tempo. La voce di Benjamin rievoca allo stesso modo la sensualità di Nina Simome e la teatralità avvolgente di Paul Robeson, rideclinando queste caratteristiche in una maniera del tutto personale, ispirata e figlia delle contraddizioni del tempo in cui lotta per farsi largo.
Ascoltando Benjamin Clementine siamo attratti magneticamente dentro il suo mondo fatto tanto di ricordi, quanto di aguzze considerazioni sul vivere nel presente. Fatto da un uomo che sa dov'è e sa da dove viene, questo disco ci dice senza tanti fronzoli che i punti di vista sulle cose sono molteplici, che siamo esseri unici, frutto di storie insondabili e che ricordare ci rende liberi e coscienti. Per difficile che sia prevedere dove andrà, viene facile pensare che con Benjamin ne sentiremo delle belle. Questo primo disco ha (ri)portato sulle scene una possibilità espressiva fatta di attitudine e pensiero, senza sovrastrutture, capace di veicolare messaggi forti attraverso l'uso millimetrico di strumenti semplici, ma molto appuntiti. Voce e poesia sono protagoniste assolute del disco, sempre accompagnate dal pianoforte. A sostegno di tutto batteria, basso e archi vanno a completare, talvolta anche solo in maniera coloristica, un quadro fatto di innumerevoli sfumature di uno stesso colore, probabilmente il blu. Ci godiamo qui Condolence, brano che racchiude nel suo testo seducente una considerazione che è quasi un manifesto:
So that when I become someone one day
I will always remember that I came from nothing
(quindi quando un giorno sarò qualcuno
mi ricorderò sempre che vengo dal nulla)
Proprio con questi versi si spiega la ricerca, umana e musicale, di Clementine. Da artista di strada, giovane clochard, fino ai palchi e le vette più alte della scena internazionale, ricordandosi sempre la profonda appartenenza al suo percorso. Dopo At Least for Now Benjamin ci ha regalato anche un secondo album, I Tell a Fly (2017), nel quale conferma non solo sé stesso come poeta e musicista, ma anche un messaggio profondo che troviamo nel brano di oggi: I'm sending my condolence to fear, I'm sending my condolence to insecurity. Mando le mie condoglianze alla paura, mando le mie condoglianze all'insicurezza.
Facciamolo anche noi.
G.