John Coltrane è sempre stato considerato un faro nel mondo del Jazz e nessuno si aspettava la sua morte il 17 luglio del 1967.
Aveva aperto nuovi orizzonti musicali che sono rimasti inesplorati e di cui nessuno è stato in grado di raccogliere l'eredità.
Quello che è venuto a mancare nella comunità jazz è stato lo spirito guida, la figura carismatica che sapeva indicare la via da seguire.
"Mi stavo avvicinando ad una comprensione che era sempre più globale e priva di confini definiti della musica. Ne percepivo una condizione ciclica, non lineare, sentivo un sistema di relazioni che contaminava la percezione in un movimento che era circolare, onnicomprensivo e dove il concetto di presenza diventava sfumato in questo tutto cosmico. Sentivo che il jazz poteva così aprire la mente ad una prospettiva nera non solo della musica, ma dell'universo stesso".
John cercava la verità nella musica, in qualsiasi direzione e con tutti i mezzi possibili.
"non so esattamente cosa cerco, qualcosa che non è ancora stato suonato. Non so cosa sia. So solo che lo sentirò nel momento in cui me ne impossesserò, ma anche allora continuerò a cercare".
La sua ricerca assunse una dimensione estatica e trascendente ma esaltò al tempo stesso l'aspetto corporeo della sacralità.
Voleva entrare in contatto con il divino attraverso la carne, senza negarla.
"La mia musica è l'espressione musicale di quello che sono: la mia fede, il mio sapere, la mia essenza...Quando inizi a vedere le potenzialità della musica , ti viene voglia di fare qualcosa di veramente buono per la gente , di aiutare l'umanità a liberarsi dalle sue fobie...mi piacerebbe mostrare alla gente il divino usando un linguaggio musicale che trascenda le parole".
Coltrane è stato ed è tutt'ora un punto di riferimento per generazioni di musicisti e non solo.
'round Coltrane è una produzione di Officina Narrazioni